Lui la chiama “la mia avventura”, ed è proprio quel “mia” che fa capire quanto Flavio Ghidini, un trentanovenne di Cerete (Bergamo), senta quest’esperienza come personale. La motivazione che lo spinge a mettersi in gioco non è certo la fama o qualche sponsor. La motivazione che spinge Flavio a camminare per una giornata intera su una salita con pendenza media del 24% è la voglia di sfidare sé stesso, di vedere dove riesce ad arrivare.
La sua idea è molto semplice: salire a piedi sulla montagna di Carosello 3000, per poi scendere con la cabinovia e ripartire, così per tutto il tempo di apertura degli impianti, sentire come reagiscono il suo corpo e la sua mente salita dopo salita.
La singola salita conta 3,5km di lunghezza (salendo quasi verticalmente sotto la linea della cabinovia), e 850m di dislivello, probabilmente il più ampio in tutta la valle. In tutto questo, a rendere “l’avventura” ancora più difficile l’altitudine: quasi tutto il percorso infatti, viene fatto sopra i 2000 metri di quota, che salita dopo salita, si fanno sempre più sentire.
Non ha un vero e proprio obiettivo, più che altro è una sfida con sé stesso. Ma in realtà Flavio un’idea su dove vuole arrivare con la sua avventura se l’è fatta: si riterrà soddisfatto infatti se riuscirà a concludere almeno 6 giri, anche se spingerà al massimo per farne di più.
E così, di prima mattina Flavio parte per la sua avventura, direzione Carosello 3000: le prime salite sono le più facili: la stanchezza non si sente ancora e le gambe sono vispe e veloci. Al terzo giro segna il miglior tempo di risalita, 47 minuti.
Sono più o meno le 13, e Flavio parte per la sesta salita: la fatica si inizia a far sentire e i tempi iniziano ad alzarsi. In poco meno di un’ora arriva alla cima, dove adesso ad aspettarlo ci sono i suoi genitori e il suo amico Simone, quindi ancora discesa e riparte per la salita numero 7. A questo punto diventa veramente dura, sono più di sei ore che cammina in salita e con il caldo delle ore centrali inizia, come dice lui, a “vedere le stelline”; ma riesce ad arrivare in cima abbastanza presto, quindi riparte per l’ottavo giro. Le gambe, nonostante il buon allenamento sono dure e rigide, la velocità è nettamente rallentata rispetto alla mattina ma la forza di volontà è ancora forte, e nonostante tutto Flavio arriva ancora una volta in cima alla Montagna.
Torna giù di nuovo, la “sufficienza” che si era prefissato è stata abbondantemente raggiunta e superata, ma a questo punto gli salta all’occhio un nuovo obiettivo. Infatti Flavio ha percorso 6800 metri di dislivello positivo, un’altra salita fino alla cima sarebbe stata troppo lunga in quanto gli impianti avrebbero chiuso di lì a breve, ma i 7000 metri sono li, vicinissimi. Quindi arrivato in fondo, per la nona volta riprende la salita, fino ad arrivare a 7012 metri di dislivello percorsi in una giornata, e li, finalmente si ferma.
L’avventura di Flavio è compiuta, si è messo in gioco ed è riuscito a superarsi. Ma non vuole parlare di record, perché la sfida che ha posto lui è solo con sé stesso, è un avventura “personale” tra lui e la Montagna, che l’ha messo alla prova e l’ha portato al limite, facendogli così trovare, nella fatica, la sua libertà.